martedì 14 Maggio 2024
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29 novembre, alla scuola Rossi di Priverno contro il bullismo

Venerdì 29 alle 11.30 presso l’aula magna dell’istituto Teodosio Rossi di Priverno presenterò agli studenti il romanzo ‘L’estate del mirto selvatico’ (Fratelli Frilli Editori). Non sarà soltanto un’occasione per raccontare la trama di un romanzo che per mia fortuna sta riscuotendo consensi di critica e pubblico, ma anche per dialogare con i ragazzi su diversi temi. Se di solito vengono affrontati argomenti come l’elaborazione del lutto o il concetto di giustizia, perdono e vendetta, uniti nella vita reale da un filo invisibile, ecco che con i ragazzi paleremo di bullismo. Come uscire dalle prepotenze e dall’emarginazione, come aiutare non solo chi subisce le angherie e le violenze ma anche chi è autore degli atti di bullismo, perchè i soggetti in pericolo sono la vittima e il carnefice.

Nel romanzo si fronteggiano due bande di adolescenti, quella dei cosiddetti buoni, capeggiata da Barabba, cioè lo scrittore adulto Federico Canestri che tornerà al Circeo per scoprire una tragica verità, e quella dei cattivi, guidata da Hammer, che anche da adulto diventerà cinico, vigliacco e prepotente. Bersaglio delle violenze fisiche e psicologiche sarà un essere più debole e fragile, Antonio, soprannominato Dracula per via della malattia della fotofobia.

Un po’ di dati per arginare e debellare questo fenomeno: le derisioni avvengono soprattutto sulla Rete (58,3%), anche se poi assistiamo a violenze fisiche (23,6%). Molti sono i ragazzi  (50%) che testimoni di questi episodi, a scuola come online, dichiara di non essere intervenuto a favore della vittima, per paura delle conseguenze o per impotenza sul come poter essere d’aiuto. La strategia migliore per combattere il bullismo, nelle scuole e online, è la prevenzione, oltre la denuncia.

Si parlava che vanno aiutati sia le vittime che i carnefici, perchè una volta che persecutori e vittime si sono insediati nel loro ruolo, non è facile uscirne. È molto frequente invece che continuino a recitare la stessa parte all’infinito, pena la perdita della propria identità. Bullo e vittima sono posti in una forte asimmetria di potere: la vittima apparentemente non fa nulla per provocare l’aggressore che invece la ricerca attivamente. Le vittime sono riluttanti nel frequentare i luoghi in cui questi episodi si verificano, con l’autostima che cala, con l’acuirsi di difficoltà relazionali, fino a manifestare disturbi psicologici, tra cui quelli d’ansia o depressivi. I bulli possono presentare un calo nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali, disturbi della condotta, con l’incapacità di rispettare le regole può portare, nel lungo periodo, a veri e propri comportamenti antisociali e devianti o ad agire comportamenti aggressivi e violenti in famiglia e sul lavoro.

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