domenica 28 Aprile 2024
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Bardonecchia in noir. Globalcrime: le nuove mafie tra cronaca e fiction

A Bardonecchia fanno sul serio. Nella prima giornata del festival Montagne in noir si parlerà di come la globalizzazione va di moda anche nel crimine. L’appuntamento è per venerdì 6 settembre alle 18 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, l’apertura è con la tavola rotonda “Globalcrime: le nuove mafie tra cronaca e fiction“. Condurrà il giornalista Mediaset Beppe Gandolfo, con interventi miei e del collega giornalista Giuseppe Legato e dello scrittore Andrea Cotti più l’intervento del magistrato Paolo Borgna. Ve l’anticipo: la globalizzazione è passata per l’economia criminale prima ancora che ci accorgessimo che il mondo viveva sotto lo stesso tetto a portata di un click con la rivoluzione digitale, basti ricordare gli escamotage dei narcos colombiani, fantasiosi più di un creativo di un’agenzia di marketing milanese. Il mio intervento verterà sulle organizzazioni criminali laziali, data l’amplificazione dei clan di etnia rom che spadroneggiano (o hanno spadroneggiato) su Roma, Latina, Frosinone e parte degli Abruzzi, citando anche che talvolta l’associazione a delinquere abbraccia anche i cosiddetti colletti bianchi che spesso dimenticano il loro ruolo istituzionale e si sporcano l’intera camicia.

Ancora: quanto sia influenzabile oggi il pubblico rispetto alle fiction (televisive, cinematografiche, editoriali), quanto l’eterna lotta tra Bene e Male sia quanto mai attuale in nome di chissà quale mission che nelle società si vorrebbe raggiungere, dove un termometro può essere rappresentato anche dai moderni cantastorie, dai (t)rapper che hanno sempre cantato il loro rapporto conflittuale con le società, seppure poi i modelli occidentali da raggiungere parlavano di bolidi, pupe, gioielli dal gusto discutibile (mentre ad esempio i caraibici si accontentavano spesso dell’amore di una bella gnocca -questo sì- e di una calda giornata di sole). Ancora, altro giro altro intervento: nei concorsi letterari, e qui sbattiamo sul mio festival giallolatino, quanti meno testi arrivano in concorso che non parlino della grande criminalità; qui però c’è da dire che il filone giallonoir italiano abbraccia le grandi fascinazioni della diversità del campanile provinciale, oltre al fatto che l’immagine animata (serie e film) tratta invece delle grandi organizzazioni. Finale mediterraneo: i traffici di esseri umani tirano di più di quelli degli stupefacenti, lo dicono i numeri, e in questo contesto come si inseriscono le Ong. Risposta difficilissima. Ancora giallonoir dal clima mediterraneo: come si vive e come si deve considerare uno Stato che vende le nazionalità, facilita il riciclo di denaro considerato lercio, intrattiene rapporti con gruppi criminali? E non parliamo di Stati alla periferia del mondo, ma di Paesi che sono dentro la Ue o sono sulla sua soglia, in attesa di entrarci. Non è che ha ragione la banda anarchica capeggiata dal Professore che svuota le casse di Spagna in nome di una giustizia anarchica fai da te dal forte odore populista?

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