Hanno spostato i continenti e non c’hanno detto niente. L’ho ascoltato al Caffè Borghetti da Peppino e Salvatore. Ho riso perché li conosco da tempo, cincischiano di calcio e donne, come se fossero argomenti da trattare a pedate, indifferentemente. Certo, sono un po’ maschilisti ma alla fine sono due bravi cristi. Parlavano della Coppa America. Hanno sbottato perché col nipotino stavano ripassando gli Stati del continente americano quando questo s’è impuntato strillando che Qatar e Giappone sono in America. Dietro i rimbrotti e le paternali sempre più accalorate (è volato anche uno scappellotto vecchia maniera), il nipotino con le lacrime agli occhi ha sfogliato la Gazza e ha offerto ai due vispi nonnetti la pagina sulla Coppa America. Tra Argentina, Cile e Perù ecco comparire pure le nazionali di Qatar e Giappone, ospiti eccezionali, che in quel trofeo colombiano di 100 anni si giocano la chance di trionfare in una competizione geograficamente non loro. Peppino e Salvatore erano sconsolati, rosi dal sospetto che il Barcellona di Messi possa disputare il torneo delle contrade del loro paese, interrompendo potenzialmente la dittatura della loro squadra del cuore. Se con la geografia si può scherzare coi sentimenti proprio no.
Coppa America, ma giocano Qatar e Giappone
