lunedì 13 Maggio 2024
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Craiova-Honved, una rissa d’altri tempi in nome dei calci

Zuffa di calcio e calci d’altri tempi tra Craiova e Honved in Europa League. Credi di stare in SudAmerica quando vedi il fùtbol trasformato in passione, religione, poesia. E calci. Eh sì, perché chi ama il calcio latinoamericano sa bene che a volte in quelle latitudini si confonde coi calci, però poi ti capita in pieno solleone che anche squadre dell’Est europeo impegnate in una competizione Uefa se le diano di santa ragione come un torneo aziendale paulista. Ero al Caffè Borghetti e Peppino & Salvatore discettavano di strategie politiche e di porti chiusi e semiaperti come le lampo dei pantaloni di un incontinente. S’erano appollaiati davanti alla tv e avevano seguito sbadigliando il match tra Universitatea Craiova e Honved Budapest, due squadre che rappresentano bacheca e trofei in Romania e Ungheria. I rumeni hanno vinto ai rigori dopo il doppio 0-0 nei preliminari della Europa League ma quello che saltano agli occhi sono state le risse da campionato peruviano o argentino che si sono scatenate tra i giocatori e non certo le modeste evoluzioni tattiche e tecniche. Mi raccontano cosa è successo. Al 119’, cioè a 1 minuto dal termine dei tempi supplementari, l’arbitro Hunter dopo uno scontro di gioco prova a calmare gli animi tra i giocatori nell’area magiara sotto la curva della hinca del Craiova, ma un tifoso indispettito lancia una bomba carta in campo stordendolo. Sulla malcapitata giacchetta nera piove anche qualche altro oggetto non identificato (si conteranno anche quattro sputi, due monete da tre euro e un accendino esaurito), entrano i sanitari (non i cessi dagli spalti, ma gli infermieri dalla zona d’intervento paramedico) più l’ambulanza per soccorrere il poveretto. Mentre si prestano le cure all’arbitro i giocatori s’insultano, si spintonano, si strattonano, si sferra qualche pugno e qualche calcetto, insomma si scatena una rissa da saloon sudamericano. L’arbitro vorrebbe fischiare la fine ma la polizia suggerisce di proseguire per non indispettire la composta tifoseria locale che nel tempo di uno sbadiglio abbatterebbe le recinzioni per organizzare un pic nic sul campo e lanciare la moda della corrida umana. In nome di Orson Welles, arriva il quarto uomo, sostituisce l’arbitro Hunter, fa giocare 1 minuto da tensione bellica, poi ordina i calci di rigore e chi s’è visto s’è visto. Passa il Craiova ma probabile che a tavolino vincano i magiari. La barista del Caffè Borghetti ha fissato Salvatore & Peppino, quelli erano seccati perché non avevano organizzato una gita allo Ion Oblemenco per assistere a un match di calcio così educativo.

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