lunedì 13 Maggio 2024
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Il libero arbitrio di drogarsi

Ho scoperto che la nipote di un mio caro amico si droga. Oddio, non è che l’abbia vista tirare cocaina o spararsi una pera, però frequenta una coppia, marito e moglie, che sono conosciuti da tutti come spacciatori. Dite che sono posseduto da pregiudizi o sospetti infondati? Sarà, però, la ragazza a ogni ora della notte è scarrozzata con l’auto di quelli, drinkano e sghignazzano. Mo’ non so se è pusher pure lei o soltanto un’accanita consumatrice ligia al clichè dal venditore al consumatore a centimetri zero. Comunque sta di fatto che avviso lo zio. Quello incassa la brutta notizia e mi ringrazia. Non so quello che è accaduto in famiglia, la mia coscienza si ferma al rapporto di stima e affetto che nutro verso quella persona, purtroppo non ho tempo e voglia di girare per il mondo e denunciare tutti quei casi di cui siamo testimoni. Ho raccontato questo fatto a un’amica e m’ha apostrofato. “Aò, ma sei proprio un infame. Ma i cazzi tuoi non te li potevi fare?!”. Io sgrano gli occhi. In che senso, scusa? “La ragazza ha più di 18 anni e potrà decidere anche come cestinare la sua vita o ci devono stare sempre gli adulti a giudicare o a controllare?”. E quindi?, dovevo girare la testa dall’altra parte? E se spaccano il cranio a un uomo o scippano una donna o violentano un bambino, che facciamo, diventiamo ugualmente omertosi? “Quello è un caso diverso. Nel caso della droga il libero arbitrio dove lo lasci?” m’incalza. Ma scusami, ma spacciare droga non è reato?, non è un fatto criminoso e criminale, non arreca danni al consumatore o è previsto addirittura nella Bibbia nel famoso adagio spacciare la droga agli assetati e agli affamati? “E poi, stronzo, mettiti nei panni della ragazza. Prova a immaginare la ramanzina che si sarà dovuta sorbire” insiste.

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