lunedì 13 Maggio 2024
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Kolarov, di rigore contro l’ipocrisia da ex

Kolarov segna un rigore in Lazio-Roma ed esulta, alla faccia dell’ex.

Ho realizzato un gol, scusate, non volevo spingere la palla nella rete ma non ho potuto esimermi e così l’ho appena fiondata e ho sentito due tipi di urla differenti. I tifosi della mia attuale squadra che esultavano e quelli della mia ex che invece lanciavano borbottii di delusione (leggi insulti).

Quante volte abbiamo assistito al gesto di un giocatore che segnando alla sua ex squadra alza le mani e chiede scusa ai tifosi mentre scansa quasi gli abbracci dei compagni di squadra. Oggi Kolarov nel derby Lazio-Roma ha sovvertito questa regola sciocca.

Così finalmente invece no. Che bello assistere al serbo giallorosso Kolarov che scaraventa la palla nella rete laziale e corre esultando per ricevere gli abbracci dei compagni. Abbasso l’ipocrisia. L’aspetto più bello del calcio è l’equilibrio (e quindi lo 0-0) ma anche la rottura dell’equilibrio, e quando avviene quella sorta di coito tra piede-palla-rete perché il calciatore deve limitare la propria gioia interiore al pari di quel rito collettivo che coinvolge i compagni nell’abbraccio? Ab ovo è stata un’ipocrisia voluta dalle federazioni (cartellino giallo a chi esulta sotto la curva, a chi architetta un trenino, a chi si sfila la maglia con sotto la canotta dedicata all’amante d’Oltralpe), oggi è rivendicata dai calciatori. Tranne Kolarov, per fortuna.

 

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