sabato 18 Maggio 2024
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La moda delle mascherine, finalmente sapremo chi abbiamo di fronte

Dovremo convivere col Covid-19, via mascherine chirurgiche e indossiamo maschere fashion che rispecchiano la nostra vera personalità.

Dimmi che maschera indossi e ti dirò chi sei. È breve il passaggio della mascherina da protezione ad accessorio in nome della moda. Ai tempi del Covid-19 abbiamo assistito prima alla riconversione da parte di Armani & affini delle sue creazioni per aiutare il personale degli ospedali, ora, assuefatti e consapevoli di dover convivere col coronavirus per mesi, ecco che dal 4 maggio le maschere diventeranno un accessorio di tendenza, altro che quelle chirurgiche.

Già circolano maschere che rispecchiano la personalità di chi le indossa, ne abbiamo viste di variegate: da quelle ducesche a quelle guevariste, da quelle che raffigurano la Old Glory al tricolore, da quelle che abbracciano il mondo (che ricordano tanto Alviero Martini) a quelle che simboleggiano un monumento di una data città. Dalle inflazionate ‘andrà tutto bene’ a ‘vedo nero’ per i pessimisti di natura, dal sepùlvediano ‘Vola solo chi osa’ al beckettiano ‘O dimentico subito o non dimentico mai’, da chi rimpiange la movida ‘Navigli, sushi & coca’ a chi vagheggia un mondo in simbiosi con la natura ‘Salviamo l’Amazzonia. E l’orto di casa mia’, e poi dal sempreverde ‘Vi odio tutti’ al fraterno ‘Amiamoci ora che tempo per odiare ne avremo dopo’. Insomma, alla fine, le mascherine diventeranno un accessorio intimo e irrinunciabile, via quelle bende anonime che coprono naso e bocca, che sanno tanto di ospedale. Largo, quindi, a mascherine che abbraccino il nostro credo politico, religioso, sessuale, sportivo, culturale, in una ridda di fantasia senza fine.

Guardiamo il lato positivo: sapremo subito chi abbiamo di fronte, la mascherina sarà il nostro biglietto da visita e ci pavoneggeremo girando cautamente nelle città, altro che il Patrick Bateman del romanzo American Psycho preso dall’estasi per i differenti colori dei bdv, infatti al confronto il personaggio di Bret Easton Ellis risulterà un poppante. Sarà il nostro nuovo modo di comunicare, anticipato da Myss Keta e Junior Cally, che le hanno utilizzate per creare un alone di mistero consolidando quel concetto di personaggio che non si nega a nessuno. Certo, Michel Houellebecq in Sottomissione ci aveva anticipato che i costumi del futuro strizzavano l’occhio a chador, burqa e hijab nel nome dell’islamizzazione dell’Occidente.

Ma la realtà è andata oltre la profonda visione profetica raccontata nel romanzo del filosofo francese, siamo tornati alle origini, dove chiunque indossando la maschera alla fine getterà la vera maschera che ha sempre indossato. Un po’ come la Commedia dell’arte, dove chi recita a soggetto è un personaggio stereotipato, convenzionale e facilmente catalogabile.

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