mercoledì 15 Maggio 2024
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La morte della socialità, memory-card e marinai delle emozioni

Al tempo del coronavirus quali sono le emozioni dei viaggi che resistono? Quale socialità sarà ammessa? Salperemo stando sul divano di casa con memory-card?

In tempi di isolamento cresce la voglia di evasione. E se la vita sociale dell’Occidente (o del mondo?) cambierà radicalmente nella limitazione dei rapporti umani cresce la voglia di tagliare la gomena che ti lega a quel mondo. Perché non è più il tuo. Se l’uomo è animale sociale, che vive di profondità oltre che di superficie, che vive di contenuti oltre che di estetica, che vive di anima più che di denaro, ci si chiede che significato ha la vita senza quelle emozioni di libertà assoluta che la globalizzazione ci ha regalato e poi, come il peggiore usuraio, ci ha tolto. E sì, la globalizzazione ci ha sedotto con i suoi low cost e con il click che ci porta a interagire in ogni angolo del mondo per creare poi quella straordinaria volontà di immergerci realmente nelle società multiculturali e multietniche, proprio grazie a tutte quelle relazioni intrecciate sui social networks. Oggi, però, come il più bastardo degli usurai, ci chiede indietro il tempo che ci siamo presi, ha inviato il peggiore sgherro nelle vesti di esattore per avere indietro gli interessi, privandoci delle nostre libertà. Il Covid-19 è tosto, muta di zona in zona, di essere in essere, di periodo in periodo, tant’è che in autunno dovremmo aspettarci un altro esattore, probabilmente più progredito e quindi più minaccioso. Limitando ancora le nostre abitudini e i nostri spostamenti, stordendo la nostra socialità.

Vivremo ancora quelle avventure cui c’eravamo abituati? O dovremo affidarci ai marinai dell’emozione come accadeva secoli fa, quando le città dell’Occidente progredivano, si concentravano sul progresso industriale e tecnologico, mentre a tempo perso nei club e nelle residenze estive si favoleggiavano storie di paesi lontani e irraggiungibili? Chissà, forse assisteremo alla nascita di città occidentali genuflesse in se stesse come fortezze inespugnabili, con gli orizzonti limitati e i sogni d’evasione affidati a memory-card mentre saremo confinati in casa, sprofondati nella nostra postazione sedentaria.

Poi, per fortuna, ci saranno i marinai delle emozioni, quelli che salperanno superando le navi arenate sui fondali dei bastioni di Orione.

 

Alla ricerca della socialità perduta. Nasce la figura del distanziatore sociale

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