martedì 14 Maggio 2024
HOME > LA VITA COME UN ROMANZO > La vita come un romanzo

La vita come un romanzo

La vita a volte diventa un romanzo. Le trame romanzesche di un libro si specchiano nella vita e le storie della vita si riflettono in un’architettura narrativa che non immaginavamo. Certo, per chi ha fatto della scrittura un mestiere risulta tutto più facile, ma il momento che viviamo è difficile, impossibile da credere, da visionari lo abbiamo sempre esorcizzato con opere letterarie o con film catastrofici e distopici nel corso del tempo. Oggi quelle situazioni irreali le viviamo nel quotidiano col contagio dal virus Covid-19. Gli appelli governativi e privati si moltiplicano, la prudenza è d’obbligo in ogni azione, anche la più banale. Nell’era globale la socializzazione diretta, la prima forma di comunicazione dell’uomo, è saltata; figlia del suo tempo, è diventata virtuale, un po’ come ci ricordava Ray Bradbury nel suo ‘Fahrenheit 451’ quando con un grande schermo domestico si creavano collegamenti tra famiglie per silenziare l’assenza degli altri. Affinché tutto questo possa finire presto, atteniamoci alle regole imposte, azzerando i nostri spostamenti. L’orrore più grande potrebbe essere rappresentato da non poter assistere un nostro caro che si ammala. Un appello ai giovani, forti dell’anagrafica, che si muovono arroganti tra strade e palazzi svuotati d’anime: sappiate che se un vostro congiunto si ammalerà non lo potrete assistere, non gli potrete stringere la mano, non lo potrete fissare negli occhi, forse lo potrete salutare per l’ultima volta con una videochiamata, come se voi foste a Malibu e non invece tappati in casa, a pochi metri dall’ospedale cittadino. E sono a rischio anche i funerali. E poi le sepolture, con il ritorno dei monatti. Gli affetti sono importanti quanto la vita. Persi quelli perdiamo anche lei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *