martedì 14 Maggio 2024
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Milano esulta, Roma piange. Come sempre

Milano esulta (via Cortina d’Ampezzo), Roma piange. Esatto, la capitale dell’industria, della moda, dell’editoria e del calcio (o dello sport) surclassa Roma. Ancora una volta. E resta la vera capitale dell’Italia, di quella che pensa, che idea, che riflette. Che produce. Contro quella Capitale struggente monumentalità del mondo, ancorata ai fasti del caput mundi, crogiolata nella bellezza che di grande ha ormai poco e che è centro dell’indolenza, del disfattismo e della mediocrità. Qualche mese fa Roma sdegnosamente rifiutava l’idea di candidarsi come città olimpica, respingendo i cerchi colorati come il Male assoluto, anticamera degli affari che avrebbero per sempre contaminato la purezza del M5S. Il presidente del Coni Giovanni Malagò secondo il Raggi pensiero scontava il peccato dei fondi sperperati dei Mondiali di nuoto, punendo di fatto però i romani e i ‘burini’ dei dintorni oltre che i milanesi, non considerando di conseguenza la candidatura ai Giochi 2024 per il terrore della corruzione, debolezza umana scevra da appartenenze partitiche. Quindi? Ecco che nasce in un amen la rivalsa del Coni e dell’antagonista Milano per i Giochi invernali 2026. Vinti. E ora tra la capitale della produttività e la Capitale dell’indolenza il divario cresce. Ma tranquilli, a Roma ancora non se ne so’ accorti.

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