martedì 14 Maggio 2024
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Perugia, Barcellona e Messi: la sconfitta tra vergogna e manichini

Soldi, sesso, amore. E calcio. Sono loro che suscitano passioni violente, estreme, negli esseri umani. Esaltazioni, delusioni e così reazioni scomposte vengono determinate da un rigore fallito, da una diagonale uscita male, da una decisione arbitrale discutibile. Così, alla vigilia di Ferragosto sul filo di quest’estate anomala che rievoca Mondiali di calcio seppure senza il Brasile, ecco che due club con le proprie tifoserie vivono il medesimo dramma sportivo anche se siamo su latitudini differenti. Abbiamo il Perugia del pescarese Oddo che si gioca la permanenza in serie B contro il Pescara in un Curi vuoto e diafano da stadio di periferia del mondo, quasi in un clima da torneo aziendale, mentre il Barcellona di Messi gioca i quarti di finale di Champions League in uno stadio vero come il Da Luz di Lisbona, quello del Benfica per intenderci, ma sempre vuoto, da clima distopico e post-apocalittico, viste le sue 65mila poltroncine desolatamente vuote.

Il Barcellona subisce la più grande umiliazione della sua storia subendo un 8-2 ad opera della macchina cinica e perfetta Bayern Monaco (anche la Roma ne sa qualcosa…), un risultato da torneo da cortile, di quelli fatti da partite che finiscono a oltranza, fin quando il sole non dice ciao durante i pomeriggi d’agosto. I giornali spagnoli e catalani non sono abituati a Caporetto del genere, già la sconfitta non fa parte del Dna azulgrana, figuriamoci un 8-2 che somiglia più alle dieci palline del calciobalilla di un bar di Sant Andreu: la Marca titola un eloquente ‘Verguenza’ mentre Sport s’affida a ‘Humilaciòn historica’, mentre la tifoseria più accesa s’incendia con argomenti con urla tipo ‘fuera mercenarios’ che non necessita di traduzioni.

Più verace il clima di contestazione che si respira in provincia, dove la distanza (e il distanziamento sociale) si azzera. Il Perugia vince 2-1 contro il Pescara, o meglio impatta il risultato dell’andata per non retrocedere in seire C, così sono necessari i maledetti calci di rigore, che arridono agli abruzzesi. A Perugia, al di là degli scherni e delle lamentele degli ultras avvenuti come in ogni zona calciofila, si passa alle minacce fisiche e dirette: quattro manichini, di cui tre con la casacca del Grifone, già da ieri notte penzolavano dal cavalcavia della zona di San Sisto. I vaffanculo fanno parte delle regole del gioco e anche del costo del biglietto oltre che del pulsante del cuore del tifoso, ma le derive macabre no, quelle non sono ammesse.

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