martedì 14 Maggio 2024
HOME > VITA DA CONTENT MANAGER > Possibile fermare l’orologio per risparmiare tempo?

Possibile fermare l’orologio per risparmiare tempo?

Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo. È un vecchio adagio sempre valido di Henry Ford. Era valido ai tempi in cui da editore e direttore del magazine ‘ego’ procacciavo pubblicità per far vivere il mio giornale, ma mi accorgo che resta valido anche oggi, l’epoca in cui la rivoluzione digitale sembrava aver sovvertito ogni regola pubblicitaria, esaltando il fai da te. Che a volte fa rima con autodistruzione.
Certo, la comunicazione aziendale oggi è distante e differente rispetto a quella tradizionale. Non è più quella celebrativa, diretta e unidirezionale. Non è più quella istituzionale. È diventata relazionale. Infatti, oggi il consumatore (o meglio il prosumer) ha gli strumenti incisivi per interagire in maniera critica. La pubblicità, signori, è diventata condivisione. I pubblici sui social network scandiscono la propria vita, figuriamoci se vogliono quella partecipazione e quella condivisione che è passata anche attraverso il citizen journalism, cioè il giornalismo partecipativo, quel termine ormai di uso comune con cui si indica la forma di giornalismo che vede la “partecipazione attiva” dei lettori, grazie alla natura interattiva dei nuovi strumenti di cui ognuno di noi è dotato. È la comunicazione a diventare partecipativa, non solo l’informazione tout court.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *