martedì 14 Maggio 2024
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22 novembre, presentazione a Palazzo Caetani a Cisterna di Latina

Il profumo del mare, del mirto, dell’estate vi aspettano venerdì 22 novembre alle ore 18.30 a Cisterna di Latina presso Palazzo Caetani in piazza XIX Marzo, dove verrà presentato ‘L’estate del mirto selvatico’ (Fratelli Frilli Editori).

Il romanzo sarà presentato da una coppia d’eccezione: Giulio Mazzali, poeta, autore e insegnante e Giorgio Bastonini, scrittore.

Trama – Le stagioni della vita ti aggrediscono a tradimento, ti ghermiscono l’anima e cancellano la nostalgia dei ricordi. Federico Canestri, scrittore in crisi con la moglie e in difficoltà creativa, è chiuso in una bolla indolente nel suo appartamento di Roma, finché apprende dal web che in una cavità del monte Circeo è stato ritrovato uno scheletro di un adolescente. Federico forse sa di chi sono quei resti. È lì che affiorano i ricordi su quell’estate che ti cambia, che appartiene a quel periodo dell’adolescenza in cui scopri l’amore, l’invidia, la gelosia, i tradimenti. È l’estate in cui sulle spiagge di Sabaudia la banda dei buoni, guidata da lui, detto Barabba, insieme allo sbruffone Hollywood, al timido Tasso Mannaro, alla bella Camicetta e all’impacciato Dracula, si fronteggia con la banda dei bulli, capeggiata dall’arrogante Hammer, i rissosi Crisantemo, Kamikaze e Moscarda, più le disinibite Mantide e Raffa. Federico deciderà di tornare all’ombra del Circeo per affrontare finalmente il passato, la misteriosa scomparsa di Dracula, il rapporto conflittuale col padre, la vita felice vissuta con Veronica, cercando decisive risposte nel presente. Ma chi erano veramente i suoi amici? E il padre? E lui? Lui è veramente chi crede di essere?

 

In un doppio percorso temporale e narrativo Federico cercherà di scovare gli amici e i nemici di quell’estate che lo ha cambiato per sempre, per scoprire in un perverso gioco di verità, reticenze e bugie cosa è accaduto in quella tragica notte del 3 luglio 1990.

“La verità non veste mai di bianco. Ha paura di macchiarsi. Lo hanno sempre pensato i miei personaggi, da Angelo Corelli nella sua amata ipotetica Villareale a Josè Cavalcanti nella sua conflittuale Buenos Aires fino ad arrivare a Federico Canestri, attratto dal Circeo. Il Circeo, cioè quello spicchio di macchia mediterranea, dune sabbiose come borotalco, laghi salmastri e mare cristallino, te lo immagini come un Eden, ma in ogni Paradiso troviamo il serpente e la sua Eva. È lì che esplode la volontà della ricerca ontologica a tutti i costi del protagonista, stretto tra passato, presente e futuro, che gli strangolano sentimenti ed emozioni”.

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