domenica 28 Aprile 2024
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Quella pecora nera di José ‘Pepe’ Mujica

Le storie che hanno per protagonista il detective José Cavalcanti, di chiara origine toscana, ambientate nell’America del Sud, si inseriscono nelle pieghe della Storia. Come accaduto per ‘Il profumo dell’ultimo tango’ (Historica, 2017), infatti ‘La scelta della pecora nera’ vede come protagonista José Pepe Mujica (soprannominato proprio la pecora nera…), futuro presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015 dopo aver militato nei Tupamaros, prendendo parte a una guerriglia contro la dittatura civico militare dell’Uruguay sognando la rivoluzione socialista; poi, Mujica è stato incarcerato due volte: in una fuggì con una delle evasioni più spettacolari che annoveri la storia carceraria universale; arrestato di nuovo, rimase dieci anni isolato in un pozzo durante la dittatura militare, sopravvivendo alla pazzia; tornata la democrazia, si trasformò in un contadino fino a diventare presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015, rinunciando al suo stipendio e ai privilegi della carica, tant’è che fu soprannominato il presidente più povero del mondo.

C’è un epigrafe all’inizio del romanzo. Ed è sua. Mi piace ricordarla, perchè segna la vita di sacrifici, tenacia, sentimento di un uomo.

“Appartengo a una generazione che volle cambiare il mondo. Fui sconfitto, schiacciato, polverizzato. Però continuo, sognando che valga la pena lottare, perché la gente possa vivere un po’ meglio e con maggiore senso di bontà.”

José “Pepe” Mujica, rivoluzionario tupamaros e già Presidente dell’Uruguay (marzo 2010 – marzo 2015).

 

 

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