mercoledì 15 Maggio 2024
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Quelle sardine colorate di rosso relativo

Non so cosa possa insegnare chi non difende la libertà. Le sardine pontine si stringeranno il 7 dicembre in piazza del Popolo. Magari manifesteranno contro il professor Talamini Bisi che un paio di settimane fa tramite un post su Facebook aveva tuonato contro i suoi studenti, minacciandoli di rendere la loro vita scolastica un inferno se fossero scesi in piazza a Fiorenzuola per dissentire contro Salvini. La scuola italiana di teste con criceti a mezzo servizio non credo ne abbia necessità, però non so se è utile al Paese replicare in piazza un più educato V-day di pentestellata memoria. La condivisione social e reale resta affascinante per la capacità di coagulare persone in un dato posto in una data data, ma se si vuole sterzare un domani si dovrebbe andare oltre un fronte Salvini-sì e Salvini-no, sebbene da parte di una certa area politica demonizzare l’avversario (Berlusconi docet) senza magari proporre dei punti cardine di proposta suggerirebbe un destino simile a quello del M5S. E infatti: è triste per la libertà d’espressione leggere nei vari gruppi di Facebook Sardine (almeno in quello di Latina è presente) che viene accettato soltanto chi è antifascista e di sinistra. A parte ancora il retrodatato buttarla in caciara quando non si hanno argomenti (il Fascismo è figlio del suo tempo e il moto salviniano ha una sua identità e un suo nome. Lo urlava anche PPP) ma chi non si identifica nell’area di (centro)destra di oggi, non appartiene al populismo stellato e non digerisce i paletti, le omologazioni, i dogmi apodittici, gli stereotipi, di una certa area, non può partecipare? Siamo ancora al punto che esistono vesti e griffe degli avversari, perché la politica è militanza (brutto termine…), mentre passano in secondo e terzo piano i caratteri di ognuno che quegli abiti indossa: forse è da lì che si dovrebbe partire, da chi è buono e chi è cattivo, traducendo un modello scolastico che funziona sempre e non generalizzando guelfi vs ghibellini. Siamo a Latina, la città di Tzn Ferro, magari canticchieremo ‘Rosso relativo’ piuttosto che l’Internazionale (‘Bella ciao’ è un’altra bellissima storia…). Allora, chi non è marcatamente di sinistra, che fa? Si accomoda sul salotto buono di casa, triturare i pop corn e assiste passivamente allo spettacolo tra gatti e sardine?

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