mercoledì 15 Maggio 2024
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Al voto in nome di una campagna avvelenata

Ci siamo. Da oggi si vota. 12 milioni di italiani sono chiamati a esprimere il loro rinnovo ai consigli comunali di 1.342 Comuni, più la Regione Calabria e le suppletive parlamentari ai collegi di Siena-Arezzo e Roma-Primavalle. Si voterà oggi domenica 3 (dalle ore 7 alle 23) e domani lunedì 4 (dalle 7 alle 15). Tornate elettorali importanti dove i partiti sono chiamati a un tagliando fondamentale, segnate dalla coda nel veleno di questi ultimi giorni di campagna elettorale. Infatti, se è vero che le partite elettorali sono importanti per il rinnovo delle assise comunali e ovviamente dei sindaci in 20 capoluoghi di provincia è altrettanto veritiero che abbiamo assistito negli ultimi giorni a una campagna elettorale segnata da fatti di cronaca che lasciano riflettere e che forse influenzeranno l’orientamento dell’elettore.

Tutto è successo davvero negli ultimi giorni, poche ore prima che scattasse il silenzio elettorale. Dapprima è deflagrata la triste vicenda di Luca Morisi, l’ex guru della comunicazione di Matteo Salvini, quello della macchina social de La Bestia, quella della Lega, che triturava gli avversari, calpestandone identità ed emozioni a vantaggio di follower. Luca Morisi è stato travolto dallo scandalo a luci rosse di incontri omosex e droga, con fiumi di inchiostro rivoltogli dai suoi avversari politici, sebbene in questa squallida storia della solitudine interiore non emerge però l’accusa peggiore che gli si potrebbe affibbiare: quella dell’ipocrisia.

Se dapprima il leader della Lega Matteo Salvini getta acqua sul fuoco, quasi folgorato sulla via di una Damasco lombarda, tollerando (vivaddio) gli omosessuali e giustificando le fragilità (toh!) dei drogati, ecco che a distanza di poche ore torna a eruttare parole spavalde scagliandosi contro Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, condannato poche ore dopo lo scandalo Morisi a 13 anni per peculato e abuso d’ufficio da un magistrato che in Assise gli ha raddoppiato la pena, rendendolo di fatto impresentabile per la candidatura al Consiglio regionale della Calabria a sostegno di Luigi De Magistris.

Poi, citando Giorgia Meloni, leader di Fdi, ecco l’altra bomba a orologeria, innescata a poche ore dal voto, che coinvolge stavolta il suo partito. Un’inchiesta giornalistica di Fanpage denominata Lobby Nera con tanto di cronista insider, cioè infiltrato, all’interno del gruppo vicino all’eurodeputato Carlo Fidanza, fa esplodere un quadro di finanziamento illecito ai partiti oltre le solite boutade di nostalgia fascista che sanno più di cameratismo folkloristico che di pragmatismo effettivo. Il servizio della testata va in onda su La7 nel format Piazzapulita, con la Meloni che chiede l’intero filmato, con Fidanza che si autosospende e con la Guardia di Finanza subito a indagare. E la vigilia del voto a Milano si agita di brutto.

Insomma, la vigilia del voto amministrativo è quantomeno agitata. Mala parola ora dai politici e dai magistrati, passa ora ai cittadini, chiamati a rinnovare le 20 città importanti (di cui 6 capoluoghi di regione): Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, più Latina, Savona, Salerno, Grosseto, Cosenza, Benevento, Caserta, Ravenna, Rimini, Pordenone, Varese, Isernia, Novara, Carbonia. L’eventuale turno di ballottaggio è fissato per il 17 e 18 ottobre.

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