martedì 14 Maggio 2024
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Dalla Z di Zorro alla Z di imbecille

Il gesto più clamoroso nello sport che ha denunciato le storture sociali resta il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos, che sul podio delle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 protestarono per il riconoscimento dei diritti civili degli afroamericani. Fai un salto in avanti e nell’epoca del conflitto tra Russia e Ucraina sempre al momento della premiazione ecco che a Doha durante la Coppa del mondo di ginnastica il russo Ivan Kuliak si presenta con una vistosa Z vergata sulla canottiera, offendendo l’intelligenza e la sensibilità di tutti e in particolare del primo arrivato, l’ucraino Kovtun Illia. La Z, assente dall’alfabeto cirillico, è la lettera segnata sui tank russi e simboleggia il sostegno all’invasione in Ucraina. Delle tante critiche piovute addosso a questo sbruffone delle corde parallele resta indelebile la chiosa dell’ex campione di ginnastica Juri Chechi, che l’ha definito “un imbecille”. Sperando che gli imbecilli non si offendano.

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