Ci sono storie che ti travolgono e ti costringono a fermarti un momento. Così, scansi l’indifferenza, acceleri il cuore e torni a farti scuotere la coscienza. Marinella Beretta aveva 72 anni ed è morta a novembre 2019, solo che ce ne siamo accorti appena tre giorni fa. È spirata così la pensionata di Como, in estrema solitudine, seduta sulla poltrona del salotto, colpita da un malore, la testa reclinata sulla spalla, ritrovata in uno stato avanzato di decomposizione. Storie di ordinaria solitudine, che hanno da sempre attraversato l’indifferenza e sono maturate nella Pandemia, dove il distanziamento tra umani è diventata la regola e non l’eccezione. Certo, la donna non aveva né amici né parenti, né aveva stretto rapporti confidenziali coi vicini, così il sindaco Mario Landriscia ha invitato tutta la città al suo funerale. In un mondo sempre interconnesso, questa storia ferisce le coscienze, anestetizza i sentimenti e induce a riflettere di quanto si possa essere soli nell’indifferenza generale.
Interconnessi ma colpiti da una profonda solitudine
