Vi racconto una storia. Anni Settanta: un medico, prigioniero di una tribù Yanoama in Amazzonia, tentò di salvare il figlio del capo tribù, malato di varicella. Quello, però, animato da un certo scetticismo, scansò l’aiuto del professionista illuminato dalla scienza e si affidò ai sortilegi dello stregone. Per sostenere l’operato del ‘medico di famiglia’ pregò il suo feticcio, s’affidò ai richiami della foresta, elemosinò la carità agli spiriti, invocò perfino Ananga. Forse, c’è una certa analogia con i genitori di Modena cui in questi giorni è stata tolta la patria potestà perché si sono rifiutati di dare l’assenso per la trasfusione al figlioletto malato, qualora il sangue utilizzato per la delicata operazione fosse derivato da un donatore vaccinato. La risposta dell’ospedale è stata tranchant: il sangue utilizzato non ha controindicazioni. Pare che i genitori avessero accampato motivi religiosi. Ancora oggi affidarsi a un’entità spirituale per qualcuno ha maggiore efficacia rispetto alla scienza.
Quando la scienza è sconfitta dal misticismo
