In queste giornate afose al limite del credibile ci raggiunge una storia bellissima. Arriva dal bel mezzo dell’oceano e sembra nata per essere una favola. Lui è un marinaio, ha poco più di 50 anni, e se n’è rimasto in compagnia della sua cagna, Bella, per oltre due mesi in mezzo all’oceano, sopravvivendo dopo che il suo catamarano era stato travolto dalla tempesta perfetta. Lui è Tim Shaddock, un marinaio australiano, che aveva deciso di andare dal Messico alla Polinesia francese, da La Paz a Tahiti, 6mila chilometri, non certo uno scherzo in mezzo al Pacifico, senza un record da battere, solo per la pura passione per il mare e l’avventura, con l’obiettivo di raggiungere la terraferma e vivere in pace con se stesso e gli altri. Ma prima s’è messo di traverso il caso mandandogli in tilt il computer di bordo, poi la Natura ha completato l’opera sballottolandolo qua e là, lasciandolo in balia di onde e fortunali. Così, capitan Shaddock è sopravvissuto pescando e dividendo i pesci con la sua fedele compagna, razionando cibo e acqua, quella piovana, raccolta quando l’acqua proveniva dal cielo, e riparandosi dal sole feroce sotto un riparo di fortuna del relitto. Insomma, un Robinson Crusoe con cane. È stata la sua Bella a dargli probabilmente la forza, ad ascoltarlo e a raccoglierne lacrime e sconforto, leccandolo e dandogli la zampa. Poi, l’happy end, con l’elicottero che per puro caso sorvolando la zona lo intercetta e lo trae in salvo mandandogli incontro un peschereccio che lo ha poi trainato fino alla costa messicana. Una favola d’estate di cui sentivamo la necessità.