Lo sprezzo della vita e il disprezzo della dignità degli altri. Da condividere, in maniera smargiassa, buffonesca, senza sentimenti. È la straordinario mezzo della comunicazione condivisa, ma si dovrebbe comunicare ciò che si ha da dire non ciò che si vuole dire: una grande sostanziale differenza che esiste da sempre nel mondo della comunicazione. E dell’arte. Fino a ieri non conoscevo nemmeno il trapper #Elia17Baby, che oltre all’ipotetico talento (?) canoro possiede un cv di reati che dovrebbero indulgerlo a riflettersi dentro piuttosto che a manifestare esternazioni. Il trapper romano, noto alla nera per risse continue, possesso di armi e droga nonché condanne per spaccio, si è fatto 9 mesi di carcere per aver accoltellato (alle spalle) la scorsa estate a Olbia un giovane dopo una rissa, riducendolo sulla sedia a rotelle. Il trapper è stato condannato a 10 anni per tentato omicidio, ma dopo nemmeno 1 anno di galera gli sono stati concessi i domiciliari per buona condotta ed è tornato a casa. E qui il giovane ha esultato alla sua maniera, deridendo il giovane sassarese: “Io ho preso 10 anni e rido, te piangi” compariva già in una storia, rafforzata dal recente “Ti aspetto con ansia Jeeg Robot, metti le gomme da pioggia”, alludendo in modo chiaro alla invalidità di Francesco Piu. Ho cercato sui social, in particolare su YouTube, i parti musicali di questo trapper ma mi sono imbattuto in video di risse, di spacconate verbali, di insulti gratuiti, di azioni banali in una periferia triste, di allusioni da persona alterata, e poi qualche videoclip, dove appare con armi, soldi, Ferrari, in una vasca colma di Dom Perignon, sognando un mondo materiale di lusso, lasciando negli scantinati il linguaggio dell’anima, che è quello da dove dovrebbe attingere la sua musica. Certo, anche la rabbia sociale è un sentire e un esprimere, ma non mi interessa dibattere di arte, che presuppone l’elevazione spirituale, se il tema è Elia17Baby. A me quello che sorprende sono gli 84mila seguaci su Instagram di questo soggetto. Su questo dovremmo interrogarci.
L’insolenza di Elia17Baby scambiata per talento
