martedì 14 Maggio 2024
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No. No. E poi ancora no. Ecco, un Paese per vecchi

Forse le sweet revolution funzionano in Italia ma ci vuole l’eternità. Le rivoluzioni pr accelerare i processi sociali non siamo mai stati capaci a farle. Figuriamoci se i componenti della Consulta (leggi, Corte costituzionale) avrebbero potuto far passare il referendum sull’eutanasia e sulle sostanze stupefacenti. Un Paese che solo dopo lunghe ed estenuanti battaglie ha vinto sul diritto all’aborto e al divorzio continua ad essere un Paese per vecchi, scongiurando al contempo –aggiungo io- il pericolo di riaprire le case chiuse ma tollerando che la prostituzione proliferi sulle strade e nei ghetti. Un Paese senza futuro. Sempre prono a percorrere una direttrice doppia insieme alla criminalità organizzata, la vera trionfatrice sul no al referendum sulle droghe. E riflettiamo se a muovere il mondo è la morale o l’interesse, considerato che siamo ostaggio di un’oligarchia di 15 componenti che non è al passo coi tempi. Dei 15 della Corte i due più giovani hanno 56 anni, poi uno del ’63 e un altro del ’61, tutto il resto dei giudicanti affonda le sue radici fino agli anni 30.

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