giovedì 9 Maggio 2024
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Qatar22: la violenza contro le donne presa a calci

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne assistiamo a due episodi legati al calcio. Parliamo al presente perchè le battaglie per tutelare i diritti umani non hanno una data di scadenza come gli yogurt. In Iran-Galles la grande apertura ai diritti da parte dell’organizzazione qatariota ha generato la censura nei confronti di una tifosa che dagli spalti esponeva una maglia della Nazionale con su il nome di Masha Amini, la donna uccisa da parte della Polizia morale (!?) nelle settimane scorse durante le proteste in Iran perchè non aveva rispettato l’obbligo del velo. Accanto a lei un uomo che sventolava la bandiera tricolore con su scritto ‘woman life freedom’. Abbiamo visto inservienti dello stadio precipitarsi per far desistere i due manifestanti ad agitarsi con quelle scritte così offensive per chi non tollera uguaglianza e aspirazioni di normalità, con tanto di mancanza di immagini di quello che è accaduto dopo. Ormai stiamo esaurendo le parole sulla condotta vergognosa adoperata in questo Mondiale da Gianni Infantino e sodali. Grottesco: negli stadi abbiamo visto di tutto, come l’obbligo di rimozione di striscioni offensivi ma mai il divieto di manifestare per un diritto naturale.

Restando sullo stesso tema, in Italia, il campionato di serie B si disputerà all’insegna della denuncia del fenomeno della violenza contro le donne giocando con un pallone rosso. Ma non ditelo a Infantino, altrimenti potrebbe emanare n fretta e furia una direttiva per impedire alla serie B italiana di giocare le partite della 14ma giornata.

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