domenica 5 Maggio 2024
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Quando il poliziesco diventa Semana Negra

Scrivere di noir è come ricoprire di cioccolato il veleno per topi. E viceversa. Resta sempre il genere degenere, quello che affonda sin negli albori della civiltà, con i peggiori delitti accaduti da quando è nato l’uomo. Dalla cacciata dell’eden all’abominio di un fratello che uccide l’altro fratello, episodi poi amplificati e sublimati dalla poesia della tragedia greca, da quel divorzio che l’uomo celebra quasi quotidianamente nei confronti della vita.

Potremmo parlare per ore, giorni, settimane, anni, una vita, del noir. Che non è certo una declinazione del giallo. È ‘il’ genere, quello che abbraccia e fonde tutti i generi, li fa propri, li fa scintillare identificandoli fino a creare e generare se stesso. Si rifà alla vita, alle sue inevitabili contraddizioni, alle sue storture, alle sue criticità, alle sue deformazioni, come se la realtà fosse osservata con una lente deformante, visionaria, futuristica e, incredibilmente, realista. Abbraccia, il noir, tutto l’arcobaleno dei colori della letteratura. E, quindi, della vita.

Eccole le premesse. Perché, signori, stiamo presentando il migliore premio e festival che ancora oggi non conosce le rughe dello scorrere del tempo: la Semana Negra di Gijón, nelle Asturie. E sì, già il nome: la Settimana Nera, nella splendida cittadina di 200mila anime che si divide tra una terra dura e fertile e un mare tempestoso e magnanimo come quello Cantabrico. Ma andiamo con ordine, e raccontiamo questo premio che esiste e resiste dal 1988, che aveva come nume tutelare Luis Sepúlveda, che è organizzato dallo scrittore e illustratore Ángel de la Calle e che si svolgerà dal 7 al 16 luglio celebrando la 36ma edizione. Non saranno soltanto giornate dedicate all’assegnazione dei premi ma anche incontri con gli autori e convegni ad hoc.

Infatti durante la Settimana Nera di Gijón vengono assegnati diversi premi: il Premio Hammett per il miglior romanzo poliziesco scritto in spagnolo, il Premio Rodolfo Walsh per il miglior lavoro poliziesco scritto in spagnolo; il Premio Spartacus per il miglior romanzo storico; il Silverio Cañada Memorial Award per il miglior primo romanzo poliziesco pubblicato in spagnolo; il Concorso Internazionale di Racconti di Polizia per un’opera inedita; e, dal 2008, il Celsius Award per il miglior romanzo fantasy, fantascientifico o horror.

Il parterre degli autori di lingua spagnola che si alterneranno negli spazi dedicati al festival è senza fine, dallo spagnolo Anton Reixa all’argentino Carlos Martinez, da Claudia Piñeiro –che ha vinto l’Hammett nel 2021- al messicano Gabriel Velazquez Toledo, dalla nicaraguense Gioconda Belli all’uruguagia Ortensia Campanella, dal cubano Leonardo Padura, dal colombiano Octavio Escobar Giraldo all’italiano Pasquale Ruju, dal messicano naturalizzato spagnolo Paco Ignacio Taibo II all’argentino Guillermo Saccomano, dall’argentino Fernando López alla spagnola Carolina Sarmiento, giusto per citare qualche nome. Ma state sintonizzati, seguiremo il festival dal suo inizio, perché in questo mondo dove si vive nella corruzione del grigio, come diceva Victor Hugo, non ci resta che il nero.

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