Quando ho letto questa notizia ho gioito, perché il ritorno alla normalità è anche questo. Oggi è San Firmino, ma a Pamplona il chupinazo è stato sparato ieri, dando vita a una settimana di festeggiamenti che ogni giorno culmina sempre con la corrida. Conosco quel clima da fiesta, come conosco bene l’encierro, avendolo corso. Era il 2009 e mi sono tolto sfizio (e fiato) nel correre gli 875 metri fino all’arena di Pamplona in compagnia dei tori. È una festa preistorica? Può darsi. È una festa per dimostrare virilità? Figuriamoci. È una festa che ci affascina dai tempi della tauromachia e dai ritmi (non proprio vertiginosi) del romanzo di Hemingway? Chissà. Però, per una volta, cari animalisti, correte anche voi l’encierro, così capirete che quei succedanei di emozioni scanditi dai social sono nulla rispetto all’adrenalina della corsa, sarete vestiti di bianco col fazzoletto rosso al collo e armati di un quotidiano arrotolato per spaventare il toro se dovesse avvicinarsi troppo. Poi, sono d’accordo con voi: una volta nell’arena, sei portato a tifare per il toro. E quindi? Be’, allora: ¡Viva San Fermín!
¡Viva San Fermín! Il ritorno dell’encierro di Pamplona
