martedì 14 Maggio 2024
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Quando il presepe è alternativo

Scherza coi fanti ma lascia stare i santi. C’è poco da fare, l’Italia quando è Natale (ma anche a Ferragosto non scherza) comincia a invidiare il Sudamerica in fatto di spigolature, stranezze e folklore. Così, gli italiani, latini ovviamente, producono quelle tipiche azioni che profumano di Macondo e dintorni.

Capita che tra i tanti auguri dei partiti politici durante le festività natalizie siano spiccati quelli di + Europa, che si batte comunque per molti sacrosanti diritti Lbgt+. Lo scenario prescelto è quello del presepe, solo che al posto dei canonici e ormai considerati omologati Bambin Gesù, Giuseppe e Maria, oltre al bue e l’asinello, ecco gli slot alternativi immaginati da chi aspira più a choccare che a ottenere, più a provocare piuttosto che a realizzare. Perché se scardinare le norme convenzionali della società è insito nel dna dei rivoluzionari che ambiscono al progresso, stavolta i creativi di +Europa hanno confezionato un presepe calato da un universo parallelo col solo scopo di mandare di traverso il panettone con spumante sgasato ai cristiani credenti.

Così, ecco apparire una cartolina di auguri raffigurante un presepe con l’augurio ammiccante ‘Il bello delle tradizioni… è che possono cambiare!’, anche se il termine più appropriato non è tanto cambiamento ma piuttosto manipolazione, che sfiora la blasfemia: ed ecco apparire in rapida successione due Madonne lesbiche con Gesù, poi due Giuseppe gay sempre con Gesù (e qua in questi due quadri lo Spirito Santo s’è prodigato assai, ma si sa che i miracoli all’epoca erano al minutaggio), poi un Giuseppe e Maria canonici, cioè bianchi, ma con Gesù nero (qui la cicogna ha sbagliato destinazione oppure l’ufficio delle adozioni dell’epoca era estremamente efficace), infine la Madonna nera con Gesù nero e un bambino del medesimo colore accanto, che non si capisce se è un nucleo senza il capofamiglia tradizionale dove vige il matriarcato senza se e senza ma oppure se il bambino è un toy boy.

C’è poco altro da aggiungere: stavolta +Europa ha superato anche i più visionari artigiani dell’arte presepiale di via San Gregorio Armeno a Napoli.

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