sabato 18 Maggio 2024
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L’appello di Gian Paolo Serino: a Caivano spedite i libri

Un appello. Un appello per non restare indifferenti all’insensibilità. A Caivano non solo esercito per contrastare la criminalità e le piazze di spaccio come ha invocato il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca o riaprire le palestre come ha successivamente esortato la premier Meloni ma anche diffondere la cultura della bellezza, dell’io e del noi attraverso l’antico e sempre incisivo strumento libro. Altro che stadio d’assedio, allora, per coltivare la cultura della legalità. “Be’, forse alla fine serviranno tutte e due: esercito e libri” taglia corto, forse passandogli davanti in quel momento l’iconica immagine della Rivoluzione dei garofani.

All’indomani di un’altra brutta pagina di nera che ha visto protagonista questa cittadina di 40mila anime che conta una produttiva area industriale, ecco che questa idea fiorisce nel critico letterario e scrittore Gian Paolo Serino che dal suo profilo Facebook ha lanciato la proposta di bombardare Caivano “inviando libri. Libri nuovi, mi raccomando” ci tiene a precisare, indirizzandoli all’Istituto Morano, in via Circumvallazione Ovest, presso la località Parco Verde di Caivano.
Non è un’idea nuova quella di Serino, dato che già nel 2019 aveva conosciuto quella difficile realtà dell’hinterland napoletano ed era stato sedotto dalla voglia di rivalsa della preside Eugenia Carfora, contribuendo alla realizzazione di una biblioteca fornitissima, dove i ragazzi ancora oggi possono trovare quei libri che li aiutano a crescere, a formarsi, a scoprire sentimenti, emozioni, altrove.
Ma non c’è necessità di un intervento spot, c’è bisogno di continuità nelle azioni. Lo ribadisce lo stesso Serino nel suo post: “Esistono realtà come l’Istituto Superiore Morano che ogni giorno ogni ora ogni minuto combattono il degrado non indignati davanti alla tivù ma facendo qualcosa!!! Grazie anche alla Preside Eugenia Carfora tanti tanti ragazzi vincono. Dunque #appellourgente a lettori, case editrici, librai”. Solo che i fabbricanti di emozioni, cioè gli scrittori, non è che siano stati finora tanto sensibili a queste iniziative, quasi quel mondo (Caivano) con le sue storture e le sue criticità non li toccasse. “Pochi hanno risposto all’appello e pochi hanno condiviso” ammette con una punta di amarezza Serino. “Per fortuna esistono i lettori” ci torna su un attimo dopo, col sorriso.
“Eppure lo scrittore dovrebbe essere il primo a rispondere alle richieste di aiuto di un luogo disagiato, anche perché il primo che vive in un luogo disagiato è proprio lo scrittore, che quotidianamente deve confrontarsi col suo io” aggiunge subito, tra verità e ironia. Crede nel ruolo e nella funzione sociale dello scrittore, Serino, abbraccia in tal senso il pensiero di Antonio Gramsci, scansando indifferenza e inettitudine. Forse sarà un mondo migliore quando lo scrittore “capirà che non è solo un codice a barre o un asterisco”, ma una persona in carne e ossa, confermandolo all’interno di un mondo “decisamente arido”, vanesio e autoreferenziale, lontano forse da una realtà che non è quella che immagina.
Non sappiamo se la bellezza dei libri salverà Caivano, ma intanto cerchiamo di non far cadere l’appello nel vuoto. I libri sono importanti per la formazione di una persona, di un giovane soprattutto, “non ha importanza se sia Il piccolo principe o la vita di Gianni Rivera o un romanzo di Proust, l’importante è che si mandino libri e che i ragazzi li leggano” riprende.
La difficile reazione di una città ostaggio di se stessa oltre che della camorra ci è stata testimoniata dalla fotografia dello striminzito corteo di solidarietà espresso da quei duecento ‘ribelli’ che hanno sfilato tra le vie della città. Forse è in questa logica conseguenza di indifferenza che ha attecchito nel tempo la violenza becera e il sopruso continuo, esaltate dalla feroce vigliaccheria del branco, che acuisce ancor più la mancanza di divisione tra Bene e Male, tra giusto e ingiusto, dove quella linea di confine in condizioni di ‘normalità’ è sempre netta, con un solco profondo, invece qui quel confine è estremamente liquido.
È chiaro che a Caivano è mancato l’insegnamento all’amore, è venuta meno l’educazione al rispetto e alla comprensione, dove le mappe emotive e cognitive dei ragazzi, poi uomini, si sono fermate all’impulso. È mancata l’empatia. Manca l’empatia. E se i sentimenti non si trasmettono nella famiglia e nella scuola, possono essere trasmessi tramite la letteratura, quegli altrove dove si apprendono che cosa sono il dolore, la noia, l’amore, la frustrazione, la rabbia, il riscatto, la disperazione, la vendetta, il perdono. Se però i luoghi della letteratura non vengono frequentati allora ci si smarrisce in altri sentieri.
Inviare libri alla biblioteca di Caivano non è la prima iniziativa sociale in nome della cultura letteraria griffata Gian Paolo Serino: nel suo cv c’è ‘Parole di cuore’, l’iniziativa che si tiene dal 2018, alla vigilia di Natale, nell’area del boschetto della droga di Rogoredo, dove si crea una biblioteca vivente tra scrittori, giornalisti, artisti e musicisti in una delle aree più difficili di Milano. Ma nel tempo Serino si è fatto promotore di iniziative dove gli scrittori portano parole, e quindi emozioni, nei reparti ospedalieri, non confinate soltanto al concorso letterario, artistico e musicale ‘Il volo di Pegaso’, promosso dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Ecco, gli scrittori devono sporcarsi le mani e fare qualcosa, ‘investire’ socialmente: è il minimo sindacale che gli si chiede” va al sodo Serino.
Non resta che spedire un libro (nuovo) all’indirizzo Istituto Morano Via Circumvallazione Ovest – Località Parco Verde – 80023 – Caivano (NA). In questo modo tutti potremmo contribuire a creare una società migliore.

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