martedì 14 Maggio 2024
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Quel Consiglio di sicurezza da svecchiare in nome della pace

Per il processo di pace c’è anche l’Italia. Cioè, il Bel Paese non è solo meta di consenso mondiale per quei turisti che lo scelgono per i 55 siti Unesco, ma per la prima volta si può sedere al tavolo dei grandi. La cosa che ci dovrebbe portare a riflettere è che per la via di pacificazione tra Russia e Ucraina è chiamato a esprimersi il Consiglio di sicurezza dell’Onu, che sappiamo conta 5 membri permanenti, una primogenitura che dal 1945 spetta a Usa, Cina, Russia (toh!), Francia e Gran Bretagna, cioè a coloro che sono risultati vincitori della Seconda guerra mondiale e che si sono impegnati a scongiurare ogni conflitto e comunque a risolverlo. Però, per costruire il ponte di pace Zelensky ha chiamato in causa Italia e Germania (due Paesi sconfitti nel secondo conflitto, datato 77 anni fa…) oltre Canada e Turchia. Chissà se è il caso di allargare finalmente questo Consiglio di sicurezza. E chissà che non sia il caso di accogliere il suggerimento del politologo Samuel Huntington di inserire nel Consiglio uno Stato che rappresenti le diverse civiltà del mondo. Perché il confronto e il dialogo restano sempre l’arma migliore per coltivare pace e benessere. 

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