venerdì 3 Maggio 2024
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La realtà è peggiore della fiction

L’orrore si alterna alla bellezza da sempre. Solo lei ci salverà, alla fine. Ma per salvarci per davvero forse è necessario anche conoscere la sorella della bellezza. Così colpisce la lettera lanciata dallo scrittore Paolo Cognetti, in difesa del suo ultimo romanzo, ‘Giù nella valle’, dopo che sindaci e associazioni della Valsesia lo hanno attaccato per la descrizione che fa di quella terra. Che ne esce malconcia. Ne esce grigia. Industrializzata. Stuprata. Ubriacona. Un po’ puttana. E così i degni rappresentanti vanno giù duri: eh non si ama la montagna e poi si parla male di lei, la montagna si ama a prescindere, che chieda scusa alla montagna, e via cianciando. Solo che poi la polemica è divampata e ha raccolto proteste che collegano più valli montane, dal Piemonte alla Valle d’Aosta. A un certo punto ho creduto che qualcuno avesse azionato l’AI, ma non ce ne è stata necessità: è tutto autentico.

E Cognetti chiede scusa per davvero nella sua lettera. Come se uno scrittore dovesse giustificarsi per quello che scrive, per il suo sentire, per la sua inquietudine, per quello che vede e per quello che riporta come un ‘ladro e bugiardo’ su carta, perché della montagna uno scrittore dovrebbe soltanto raccontare i cieli stellati, l’aria frizzante, i torrenti d’acqua trasparente, le vacche che producono latte eccezionale. E se uno scrittore volesse abbracciare una storia noir, raccontando il volto meno pulito di una cosa bella? È vietato? Sono vietate fiction? Da quando c’è la censura sui romanzi? Ma cos’è ‘sto politicamente corretto che mo’ interviene pure nei romanzi, trasfigurando personaggi e decontestualizzando scenari? E i gialli di Davide Longo ambientati in Val Varaita? E il delitto di Cogne?

La bellezza stride, si alterna alle storture, la bontà rimbalza sulla malvagità e viceversa, si fondono buoni e cattivi, perché i paesaggi spesso sono questi, un po’ come gli esseri umani contengono metastasi che poi li guastano. Rivelateglielo ai rappresentanti della Valsesia e delle altre valli che si lamentano: la realtà è anche peggio della fiction.

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